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Band: IL MORO E IL QUASI BIONDO
Titolo: Questa è una parentesi: )
Etichetta: Matteite
Distribuzione: Venus, The Orchard
Uscita: giugno 2008 

 

1) Possono essere baciate
2) Melodia in scatola
3) Venti alle quattro estremità
4) Grossa pianta grassa
5) Norma Jane Mortenson
6) Petali, uno sì e uno no
7) E’ solare in inverno
8) Si riempie una volta al mese
9) Il nome dello sceriffo Garrett
10) Robert, tassista e bravo ragazzo
11) Gorgoglio dell’intestino
12) Mette in scompiglio la falena
13) Friniscono per cantare

La Matteite presenta Questa è una parentesi: ) , il disco d’esordio de Il moro e il quasi biondo. Non si tratta di un duo ma del progetto di Lorenzo Commisso (che ha suonato in Ok/no, Papiers Collés e Ricciobianco), di Roberto D’Agostin (già batterista di Ricciobianco, autore di cruciverba e di articoli di fonetica) e di Mario Ruggiero (esperto in mockumentary e videomaker). Al disco hanno collaborato anche Matteo Dainese (Deiligt, già Ulan Bator, Here, Meathead) alle batterie, Uanza (Arbeiter) al sintetizzatore e HC Rebel (ex Amari e giudice dei campionati mondiali Technics DMC Worl) ai piatti. Quest’ ultimo ne ha poi curato il missaggio e il mastering. Pur essendo da sempre vicini di casa, Il moro e il quasi biondo non erano mai riusciti a registrare un disco, a differenza di molti altri vicini di casa. E lo stesso Questa è una parentesi: ) è nato come colonna sonora di un film intitolato per l’appunto Il moro e il quasi biondo, l’esatto opposto di un film
muto. Anche per questo il disco appare come una successione di situazioni paragonabili al procedere di scene e sequenze filmiche, in cui la struttura d’ insieme prevale su quella dei brani. Questa caratteristica e la sua genesi sono rese esplicite dall’uso di materiale cinematografico, soprattutto di quel cinema dove ci sono cappelli, pistole, leoni, scarpe da golf, da bowling e da tip tap. A questo si aggiungono frammenti ambientali e materiale televisivo e online, ricreando un ideale zapping quotidiano, coerentemente privo di direzione, dove le voci e le parole assumono sia un valore direttamente
musicale sia culturalmente connotativo, o quasi. Il sole domina gran parte del disco, che nel complesso potrebbe essere
definito sereno variabile, con qualche fulminea turbolenza e sporadici rovesci. Ma le dissonanze emotive sono appianate da una visione d’insieme tutto sommato placida, infatti il titolo dell’album sorride.
Si tratta, musicalmente parlando, di elettronica che cerca di uscire dalla propria griglia, servendosi di tanti strumenti acustici: chitarre esotiche, batterie polverose, voci e fiati obliqui e altri ancora, prendendo ispirazione dai paesaggi urbani, desertici e tropicali, anche su carta da parati. Ne vengono fuori sonorità pop benché in un contesto più sperimentale, matmosfere glitch e lapsus significativi.
Tutti i brani di Questa è una parentesi: ), infine, hanno in comune il fatto di avere un titolo, ma i titoli hanno in comune il fatto di essere solo una definizione-simulacro dei titoli reali, che rimangono nascosti nell’ipotetica griglia di un immaginario cruciverba, a meno di non comprare il cd. Dal vivo Il moro e il quasi biondo sono Lorenzo Commisso (laptop, chitarra, voci), Roberto D’Agostin (batteria, chitarra, clarinetto, glockenspiel), Mario Ruggiero (laptop, chitarra) e Matteo Dainese (batteria). O quasi.

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Ufficio Stampa: Barbara Santi – barbarasaints@gmail.com

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